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Diamante: Ci sarà Carlo Tansi al dibattito del Movimento popolare 0

 


DIAMANTE (CS) 30/01/18-Martedì 30 gennaio il dirigente responsabile della Protezione Civile Calabria, geol. Carlo Tansi sarà a Diamante alle 17,30 per partecipare ad un dibattito organizzato dal “ Movimento popolare “ . Il dibattito si svolgerà nel Museo Dac autogestito dal movimento stesso e avrà come tema “il futuro del tirreno cosentino”. Tutti i sindaci della costa tirrenica sono stati invitati per cominciare a discutere autonomamente sul destino della riviera dei cedri, a detta del movimento abbandonata dai politici e senza una guida collettiva che guardi al futuro in materia di infrastrutture, inquinamento, organizzazione estiva, gestione del territorio dal punto di vista ambientale.

Sull’annosa questione porto dal Movimento popolare scrivono: “ Nel Movimento popolare convergono categorie sociali e imprenditoriali del nostro paese, come gli albergatori, i balneari, i pescatori, i commercianti, ma anche semplici cittadini,associazioni varie, ambientalisti, operatori e piccoli imprenditori. Non siamo un movimento politico, né vogliamo diventarlo. Siamo e restiamo cittadini liberi, sorveglianti del nostro territorio, dei beni comuni dei quali ci sentiamo custodi. Stiamo conducendo dal mese di settembre una dura battaglia per riottenere ciò che è nostro, che fa parte del nostro territorio, della nostra memoria.

Un’area che doveva essere volano per tutto il tirreno cosentino e che invece è diventata una discarica ed uno scempio ambientale che ha distrutto in parte la nostra scogliera. Volevamo un porto e ci siamo trovati con una discarica. Non è la prima volta che accade una cosa simile nel nostro tirreno cosentino, abbandonati come siamo dalla politica e da politicanti. Abbiamo esempi di opere abbandonate in tutta la costa ed i sindaci oggi presenti ne sono vivi testimoni.

E’ ora di dire basta a tutto questo. Non siamo rappresentati da nessuno, ma abbiamo le popolazioni stanche di non essere mai ascoltate, di pagare solo tributi esosi, senza il minimo ritorno, in lavoro, ambiente pulito, risorse valorizzate al massimo, un turismo annuale e non di venti giorni.

Pensiamo che sia l’ora che la nostra costa tirrenica diventi un organismo unico e unito, diciamo basta ai campanilismi e vorremmo che gli amministratori piuttosto che guardare in alto guardino in basso, verso il proprio territorio, verso le problematiche che da anni ci assillano”.

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