DIAMANTE 09/07/18: Il Capogruppo Pd in Consiglio comunale di Diamante Ornella Perrone replica al Sindaco Sollazzo e al Presidente del consiglio Rientro in merito alla quanto accaduto nel corso dei lavori del Consiglio comunale dedicato al bilancio consuntivo, accusandoli di voler alterare la realtà dei fatti.
In una nota stampa Ornella Perrone dichiara: “Risulta ormai evidente una ostinata e perdurante volontà del sindaco Sollazzo e del presidente del consiglio comunale Riente ad alterare e distorcere la realtà dei fatti.
L’ultima dimostrazione ci arriva dalla missiva inviata al prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, al quale nei giorni scorsi abbiamo avuto modo di rappresentare la grave condizione di inagibilità democratica che si è creata nel consiglio comunale di Diamante, a seguito delle modalità opache e contraddittorie con cui il sindaco sta gestendo la vicenda del porto.
Oggi, Sollazzo e Riente – dopo essere sfuggiti ripetutamente al confronto – solo a seguito della nostra iniziativa e del senatore del Pd Ernesto Magorno con sua eccellenza il prefetto, recuperano facoltà di parola, ma questa volta si’ avrebbero fatto bene a tacere.
I due, infatti, forniscono una versione personalissima e soprattutto falsa di quanto accaduto nel corso dei lavori del Consiglio comunale dedicato al bilancio consuntivo, quando la consigliera comunale Francesca Amoroso è stata ripetutamente disturbata e schernita da persone presenti tra il pubblico, senza che ne’ il presidente del consiglio Riente, né il sindaco Sollazzo intervenissero per riportare la discussione sui giusti toni e nelle corrette modalità.
La vicenda, negli esatti termini in cui si è verificata, è nota ai più, è stata correttamente rappresenta al Prefetto in un esposto ed è a conoscenza del Governo, grazie alla interrogazione del senatore Magorno.
Se ciò non bastasse, la procura della Repubblica è stata investita della questione attraverso un esposto: le massime autorità dello Stato dimostreranno presto da che parte sta la verità e la totale fondatezza delle nostre denunce.”