DIAMANTE (CS) 31/10/18 Porto di Diamante, la relazione del Consigliere Giuseppe Savarese (Diamante Futura) presentata al Consiglio Comunale del 29.10.2018.
“Dopo aver letto gli atti allegati alla nota del 19 u.s. con cui il RUP, in modo strumentale, ha chiesto al Sindaco specifiche deduzioni nel merito delle formalizzate affermazioni della D.L. e dell’organo di Collaudo circa la sussistenza o meno del grave inadempimento giustificante la risoluzione del rapporto, come consigliere comunale denunciato dal Dott. Graziano Santoro, ho l’obbligo di rappresentare pubblicamente, nella sede istituzionale propria, il mio pensiero critico sia in ordine alle accuse che mi sono state rivolte dal denunciante che agli inaccettabili rilievi operati dalla D.L. e dall’Organo di Collaudo per evidenziare che “ non sussistono, allo stato, le condizioni per eccepire il grave inadempimento contrattuale”.
La deliberazione posta all’odierna valutazione del C.C. non solo conferma che il Comune di Diamante, quale Organo delegante, conserva il sovrano potere di indicare l’azione da eseguire alla nominata stazione appaltante ma chiarisce altresì, inequivocabilmente, il come ed il perché i richiamati rilievi inopinatamente fatti propri dai rappresentanti regionali che hanno sottoscritto il verbale redatto nella riunione tenuta il 15.10.2018, siano frutto di una costruzione documentale falsa e fantasiosa, tesa solo a giustificare un eventuale ulteriore ingiustificabile atto di proroga in favore dell’ATI-ICAD Diamante Blu Srl.
Supportato dalle più che opinabili relazioni redatte,“ad hoc”, dalle Commissioni di Collaudo e per l’Alta Sorveglianza, il RUP cerca di travisare i fatti, inquinare la verità e legittimare la richiesta della proroga avanzata dal Concessionario e dal D.L., diluendo la propria responsabilità:” tanti responsabili, nessuno responsabile”.
Scientemente però, nel valutare l’operato e gli inadempimenti del Concessionario, il RUP e gli Organi tecnici richiamati nel verbale del 15 u.s., non hanno tenuto conto di quel grave inadempimento che in modo assorbente, “taglia la testa al toro”: la carenza dei requisiti oggettivi e soggettivi in capo al Concessionario sotto il profilo economico-finanziario, giusta quanto ha accertato e documentato la Commissione d’indagine sul porto.
Quella relazione rappresenta la verità vera sullo stato economico – finanziario del Concessionario e del Dott. Graziano Santoro.
In particolare, da consigliere comunale posso ancora confermare che , sulla base degli atti di mia conoscenza, l’ATI-ICAD Diamante Blu Srl non è più in grado di realizzare i lavori portuali di cui si discute.
Basta analizzare gli ultimi due bilanci societari per rendersi conto come la mancanza di liquidità e la carenza di risorse finanziarie ed economiche abbia già stritolato l’attività aziendale della Diamante Blu Srl.
In tal senso richiamo l’allegata relazione che il gruppo consiliare “Diamante Futura” ha presentato al C.C. del 30.08.2018 congiuntamente all’analisi degli ultimi due bilanci che si chiede al RUP di valutare e/o far valutare, per garantire gli interessi pubblici che ci appartengono.
Su denuncia del dott. Graziano Santoro la Procura di Paola sta indagando sul mio operato di Presidente della Commissione Consiliare di indagine sul porto.
Sono indagato per violazione della privacy e per diffamazione, ma nessuno può essere diffamato dalla verità.
Spero, invece, che il Magistrato inquirente estenda l’indagine che mi riguarda all’operato di tutti gli altri soggetti che, a vario titolo, non hanno garantito gli interessi generali insiti nel finanziamento pubblico erogato dalla Regione Calabria per la costruzione del porto di Diamante.
Nell’istanza di punizione trasmessa il 16 luglio u.s. alla Magistratura, il Dott. Santoro ha chiesto al Dott. Pier Paolo Bruni, da poco alla guida della Procura della Repubblica di Paola, di accertare e valutare i fatti esposti.
Affinchè venga riscontrato il vero, anche io, come rappresentante del popolo di Diamante rivolgo al Dott. Bruni la stessa richiesta del denunciante.
Le leggi dovrebbero essere valide per tutti, rendere gli uomini uguali tra loro e garantire il rispetto degli impegni.
Nella mia qualità di consigliere comunale ho più volte denunciato a questo C.C. ed alla magistratura, come sia il RUP che il Concessionario dei lavori di costruzione del porto abbiano, in violazione di legge, operato atti contro gli interessi generali .
Ho denunciato, tra l’altro, la possibile esistenza di falsi in bilancio dichiarati dalla Diamante Blu Srl per ottenere vantaggi patrimoniali privati in danno di quelli pubblici. Per tali denunce non sono a conoscenza di accertamenti giudiziari in corso.
Il politico e statista Giulio Andreotti usava spesso dire :” a pensar male si fa peccato, però qualche volta ci s’azzecca”.
Per quanto concerne la costruzione del porto di Diamante non c’è bisogno di pensar male, basta analizzare i fatti per comprendere come i privilegi di cui ha finora goduto il presidente dell’ATI ICAD- Diamante Blu Srl siano riconducibili a specifiche relazioni intrattenute con quei poteri forti che condizionano il Paese.
Dovremmo credere che non esistono legami tra il dott. Graziano Santoro e la loggia massonica, capeggiata dal fratello?
Dovremmo credere che non ci siano stati legami interessati tra il dott. Santoro e quei politici che hanno finora patrocinato l’appalto portuale?
Dovremmo ritenere come inesistenti i legami con la ‘ndrangheta che il giornale il “Quotidiano” ha segnalato in data 01.06.2017 con l’articolo dal titolo “Clan e Business”?
Dovremmo giudicare come semplici spavalderie le relazioni con ambienti giudiziari vantate dal Presidente dell’ATI-ICAD Diamante Blu Srl?
Insomma, dovremmo credere che l’asino vola!
Più volte il capo della DDA calabrese Gratteri ha affermato che il malaffare e la ‘ndrangheta sono soprattutto annidati negli Uffici istituzionali e nelle postazioni occupate dalla politica e dalla burocrazia.
Il caso che riguarda la mancata realizzazione del porto di Diamante ne è la prova provata.
Il RUP, la D.L. e molti altri rappresentanti degli Organi che avrebbero dovuto garantire il corretto operato del Concessionario si trovano incomprensibilmente schierati in difesa degli illegittimi interessi del privato contro i legittimi interessi della comunità amministrata.
Per supportare tali interessi privati sono stati falsificati atti, è stata falsificata la realtà e le leggi sui lavori pubblici sono state interpretate “ad personam”, nella totale indifferenza della magistratura e della politica.
Sono stati commessi peccati “ sia per opere che per omissioni”.
Credo che le maggiori responsabilità siano riconducibili a chi finora ha omesso di intervenire.
Ripercorrendo con la mente le mie esperienze personali devo confessare che come cittadino non dovrei avere fiducia nell’operato della magistratura.
Invece, in questa sala consiliare, come rappresentante delle istituzioni devo confermare la mia fiducia nella magistratura.
Bisogna credere in una magistratura indipendente ed autonoma in grado di applicare la legge senza guardare in faccia alcuno.
Per questo motivo , sono convinto che la Procura della Repubblica di Paola non effettuerà il sequestro giudiziario dei natanti presenti nello specchio d’acqua portuale, come richiesto dal Presidente dell’ATI- ICAD Diamante Blu Srl .
Una seria indagine giudiziaria potrà accertare che i lavori portuali non sono stati eseguiti solo per esclusiva responsabilità del Concessionario e che stante i provvedimenti che la stazione appaltante e il RUP sono obbligati ad assumere in virtù delle vincolanti indicazioni di questo C.C., i rapporti contrattuali stipulati con il Concessionario devono essere considerati risolti in fatto ed in diritto.
Peraltro, allo stato , non esiste alcun atto dell’Autorità Marittima che inibisca l’accesso e lo stazionamento dei natanti nello specchio d’acqua portuale.
L’Ordinanza n. 6/17, che ha specificatamente vietato l’uso di quell’area è diventata inefficace in data 26.08.2018, data in cui sono scaduti i termini contrattuali previsti per la fine dei lavori.
Come Presidente della Commissione Consiliare d’indagine sul porto ho fatto il mio dovere, ho rappresentato ai cittadini, in difesa degli interessi generali e collettivi, le motivazioni per cui, a parere della Commissione, il Concessionario non aveva più la capacità economica e finanziaria necessaria per eseguire i lavori appaltati, come previsto dalle vigenti leggi e dai contratti esistenti.
Il mio operato istituzionale si è mosso nel pieno rispetto delle norme e della carta costituzionale.
Anche il regolamento (UE) 2016/679 indica i limiti alla libertà di espressione e al diritto all’informazione.
In particolare, la tutela del diritto privato esiste perchè non vengano diffuse informazioni personali, a mezzo stampa o tramite i media, senza che la persona interessata abbia dato il suo consenso, ma trova il suo limite nel caso in cui la notizia diffusa rappresenti una notizia di pubblico interesse.
Solo per mero tuziorismo, voglio evidenziare come nella parte finale della relazione trasmessa a questo C.C. dalla Commissione porto era stato già prospettato l’attuale scenario. Da facile profeta avevo specificatamente scritto:” dobbiamo essere pronti a rispondere al fuoco incrociato che sicuramente perverrà dal RUP e dal Concessionario, in difesa delle rispettive posizioni”. Ed ancora.
“Sono certo che saremo in grado di controbattere colpo su colpo e, soprattutto, che saremo in grado di affrontare le difficoltà tecnico-giuridiche che tenteranno di porre in capo al nostro comune per defilarsi dalle responsabilità di cui sono portatori il RUP e il Concessionario”.
Anche l’intera popolazione, tramite il movimento popolare, ci ha indicato quale è la via amministrativa da seguire.
Dobbiamo prenderne atto e, nel pieno rispetto delle leggi, dobbiamo definitivamente rappresentare al RUP e al Concessionario che Diamante non passerà sotto le “forche caudine” appositamente costruite per violentare gli interessi generali che ci appartengono. Il mio sarà un voto favorevole alla delibera proposta dal Sindaco.
Spero che l’intero Consiglio Comunale faccia lo stesso”.
Giuseppe Savarese (Diamante Futura)