DIAMANTE (CS) 01/11/18 Questione Porto, il gruppo Consiliare, Diamante Futura, attraverso una nota stampa, mette in chiaro il motivo per cui, nell’ultimo Consiglio Comunale, ha votato “SI” alla delibera sulla risoluzione contrattuale.
“Il Consiglio Comunale del 29 ottobre- si legge nella nota di Diamante Futura– si è determinato sull’indicazione da dare al R.U.P. circa le due strade da lui prospettate sulla vicenda della mancata realizzazione del Porto di Diamante da parte del Concessionario A.T.I. Icad Diamante Blu: Proroga della Concessione o Risoluzione contrattuale.
Il Consiglio ha votato dando l’indicazione di seguire la via della risoluzione contrattuale grazie al nostro voto favorevole; tutti i gruppi politici presenti in Consiglio hanno dichiarato di essere contrari alla proroga della Concessione, ma il gruppo del PD e quello di “Per una Diamante Migliore” hanno votato NO alla risoluzione contrattuale con argomentazioni che a noi sembrano molto forzate.
Nella realtà ciò che conta è quello che si fa, non quello che si dice, ed evidentemente, rispetto alle due possibilità alternative paventate dal R.U.P., i due gruppi in questione avrebbero preferito la proroga della Concessione piuttosto che la risoluzione contrattuale. Non una parola, da parte dei due gruppi, su un Concessionario che in 19 anni non è riuscito a completare l’opera portuale.
Continuano a giustificare la loro posizione col rischio “contenzioso”, omettendo di sottolineare, come evidenziato sia dall’avvocato Ordine che dal Segretario Comunale, che in un eventuale contenzioso le casse comunali hanno più probabilità di riempirsi che di svuotarsi.
In questo momento importante per la nostra comunità sul problema Porto ci piace sottolineare sia la determinazione del Sindaco nell’indirizzare la volontà politica nel senso da noi indicato nel programma elettorale del 2014 e nell’azione amministrativa successiva, sia il prezioso contributo che ha dato il Movimento Popolare con la sua focalizzazione costante sulla questione.
I cittadini di Diamante non si lasciano ingannare dalle parole e sanno distinguere tra chi si muove a difesa di interessi di parte e chi opera nell’interesse della comunità.