DIAMANTE (CS) 21/02/19- Nei giorni scorsi un editoriale di Francesco Cirillo sull’annosa vicenda del porto di Diamante, puntava il dito verso l’assenza e l’immobilismo della politica, in particolare verso il deputato M5S, Massimo Misiti, venuto più volte a Diamante per avere chiarezza sulla questione che da anni grava sulla cittadina tirrenica.
Nell’editoriale si legge: “… La politica che tanto si era espressa nei mesi scorsi a favore dell’opera incompiuta è completamente scomparsa a cominciare dai 5 Stelle che avevano dato la speranza di fare fuochi e fiamme sul porto di Diamante, chiedendo fascicoli e documenti che però si sono persi negli archivi di Roma. Si erano illusi tutti che il Ministro Toninelli mettesse mano sulla questione, invece non ha mosso un dito nonostante le promesse fatte dall’on. Misiti, venuto più volte a Diamante ospite del Movimento popolare e del Meetup cittadino…”
Non si è fatta attendere la risposta del deputato M5S, Massimo Misiti che rimanda le critiche al mittente, tenendo a precisare che il suo contributo non può andare oltre i limiti della sua carica istiutzionale.
“La scorsa estate -dichiara l’On. Misiti- subito dopo l’insediamento del Governo, mi sono voluto interessare della vicenda del porto di Diamante. Ho incontrato tutti, ho parlato con tutti, mi sono offerto di portare un dossier al Ministro Danilo Toninelli, cosa che è stata puntualmente fatta. L’Italia è un Paese che ha mille e più problemi, ed il Ministero alle Infrastrutture ha avuto ed ha ancora molte incombenze a cui far fronte.
Ciononostante mi sono rifatto vivo più volte presso il Ministero dove ho riportato il dossier, tanto per sollecitare la memoria al Ministro ed al suo staff, e, stavolta, l’ho portato negli uffici del sottosegretario Rixi (per la serie “melius abundare quam deficere). Sono assolutamente convinto che il Ministro Toninelli prenderà in mano la situazione appena gli sarà possibile, atteso che sono stati e sono tanti i problemi che sta affrontando, basta guardare i telegiornali o leggere i giornali: mi pare ci siano stati diversi eventi molto più urgenti del nostro meraviglioso porto di Diamante.
Il mio contributo per la soluzione dell’annoso problema del porto di Diamante non può andare oltre per evidenti limiti della mia carica. Sono un deputato e faccio parte della Commissione Bilancio della Camera, non di quella dei Trasporti, tanto per ricordarlo. Tradotto significa che continuerò ad insistere, ma tenendo presente che non è Diamante ed il suo porto l’ombelico del mondo del Ministero alle Infrastrutture. Pur riconoscendo a tale problema un carattere d’urgenza, va ricordato che se il porto di Dimante è così com’è oggi, la colpa non è certo mia o del 5Stelle e che non si può pretendere di avere soluzioni in una manciata di mesi a decenni di cose fatte male.
Concludo scrivendo che sono pronto a tornare a Diamante ogni qual volta sarà necessario, anche per ascoltare chi ha bisogno di parlare con me. Se qualcuno ha da esprimere critiche sul mio operato, io sono pronto ad ascoltare, non ho alcun problema a riconoscere i miei limiti, così come sarebbe cosa gradita se si apprezzasse il mio impegno, profuso nei limiti della mia carica e della mia posizione.“