11/03/19- Trenitalia ha comunicato il risultato, con esito negativo, dell’indagine sull’istituzione del nuovo collegamento Frecciargento Sibari-Roma via Paola e via Napoli Afragola, che avrebbe dovuto servire anche la Riviera dei Cedri. Secondo quanto trasmesso dalla Senatrice Rosa Silvana Abate questo risultato, che si è dovuto attendere per ben cinque mesi, era prevedibile poiché Trenitalia ha investito nella Sibaritide nel trasporto su gomma, la stessa aggiunge inoltre che si attende di conoscere nel dettaglio sulla base di quali fattori non siano presenti evidenti fattori commerciali, ma come mai allo stesso tempo sia possibile giustificare le dodici corse di bus giornaliere tra Sibari e Roma, di cui quattro effettuate in partneship con Ferrovie dello Stato. La questione non si chiude qui, scrive la senatrice, poiché ci si sta muovendo in una direzione diversa.
Per quanto riguarda il collegamento veloce tra la Riviera dei Cedri e Roma, pur continuando a sostenere l’istituzione di questo nuovo collegamento per una zona che conta poco meno di 63.000 abitanti e d’estate arriva a superare anche le 500 000 presenze, il promotore dell’iniziativa Ettore Durante insieme con il Consorzio Operatori Turistici Diamante e Riviera dei Cedri avevano già da tempo avanzato altre proposte, che nei giorni scorsi sono anche state presentate ufficialmente al sindaco di Scalea Dott. Gennaro Licursi, ovvero effettuare a Scalea in via sperimentale almeno nel periodo estivo le fermate delle esistenti corse Frecciargento Reggio Calabria-Roma 8342/8343 e 8346/8347 e della coppia di Frecciabianca 8868/8869 che un domani potrebbe subire l’upgrade freccia e diventare però un Frecciargento via Napoli Centrale.
L’istituzione di tali fermate non comporterebbe nessun onere né per Trenitalia né per lo Stato, poiché si tratterebbe di servizi a mercato, retti cioè solo dagli introiti dei biglietti. Sarebbe inoltre una questione di giustizia sociale poiché, come ampiamente ribadito anche per l’unica coppia di treni notturni 794/795 Reggio Calabria-Torino via Roma e via Milano, queste Frecce servono tutte le zone della Calabria meno che l’alto Tirreno Cosentino, infatti essi effettuano fermate a Villa San Giovanni, Gioia Tauro (solo per i Frecciabianca data la vicinanza con la successiva fermata), Rosarno (fermata introdotta per il Frecciargento da qualche anno su sollecitazione dell’Associazione Ferrovie in Calabria), Lamezia Terme Centrale e Paola.
In realtà la proposta di istituzione delle fermate della coppia 8342/8343 era di gran lunga precedente alla proposta del nuovo collegamento Sibari Roma, ma in seguito si era optato per quest’ ultimo perché esso sarebbe stato più appetibile dal punto di vista degli orari, inoltre la fermata avrebbe potuto dare un contributo importante al mantenimento dello stesso, si erano però avanzate alcune proposte per migliorare il progetto ad esempio, nell’ incontro presso la Cittadella Regionale tra l’Assessore Musmanno, Ettore Durante e Franco Magurno e Mauro Gimigliano per il Consorzio Operatori Turistici Diamante e Riviera dei Cedri, si era proposto, in attesa della costruzione della nuova stazione passante di Cosenza Sant’Antonello, di far fermare il treno anche presso la stazione di Cosenza, attirando così non solo l’utenza potenziale cosentina ma anche quella della zona Silana poiché la stazione di Cosenza é anche il Capolinea dei treni di Ferrovie della Calabria che servono la zona montana tra Cosenza e Catanzaro. Per quanto riguarda invece il materiale rotabile si era invece proposto di utilizzare, come avviene ormai per quasi tutte le relazioni Frecciargento, gli ETR 600 al posto degli ETR 485, che pur avendo una capienza minore di circa cento posti, abbasserebbero i costi di gestione ed allo stesso tempo garantirebbero un maggiore comfort.
Si continua a seguire gli sviluppi della vicenda, che in ogni modo non si potrà sbloccare prima dell’entrata in vigore dell’orario estivo che avverrà nella seconda metà di giugno, anche perché la galleria Santomarco che collega Paola e Cosenza sarà chiusa poiché interessata da alcuni lavori fortemente voluti dal Prefetto di Cosenza.