CETRARO (CS) 24/08/19 – Dopo il grande successo di pubblico e critica delle scorse edizioni, anche quest’anno il Peperoncino Jazz Festival – rassegna itinerante nelle più belle località calabresi – si è caratterizzato fortemente nel segno del “Cetraro Jazz”, vivendo nei giorni scorsi (dal 20 al 24 agosto) una ricchissima e partecipatissima “cinque giorni” di grandissimo livello artistico nello splendido giardino di Palazzo Del Trono.
Ideato dal compianto musicista cetrarese Ermanno Del Trono e ripreso nel 2010 dall’associazione culturale Picanto sotto la direzione artistica di Sergio Gimigliano grazie all’inserimento nell’ambito dell’importante circuito turistico/culturale del Peperoncino Jazz Festival, l’evento, giunto quest’anno alla sua XII edizione e ancora una volta realizzato in joint venture con la Settimana della Cultura Benedettina (evento finanziato dalla Regione Calabria) in quanto fortemente voluto dall’Assessore alla Cultura Fabio Angilica e da tutta l’amministrazione comunale capeggiata dal Sindaco Angelo Aita, nonché dal consigliere regionale presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Aieta.
Il Cetraro Jazz e’ stato, come sempre, a ingresso libero ed in occasione della serata inaugurale, caratterizzata nel segno del cantautorato di qualità, sul palco è salito Marco Borrelli, in arte Marcondiro, giovane autore, cantante e chitarrista di origini cosentine ma da anni adottato dalla Capitale, che accompagnato da Peppe Secchi (organo e synth), Frank Ranieri (basso e percussioni), Dario Segneghi (batteria e percussioni) e Francesca Flotta (cori, tamburello e ballo), è stato protagonista della tappa cetrarese del fortunatissimo #AMATItour (promosso dal Nuovo Imaie e vincitore del Premio MEI SuperStage 2018 come “Miglior Live”), fortemente voluta da Roberto Musolino, referente sul territorio calabrese dell’Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori.
Partendo dalla pacata “Ricordi Immaginati”, Marcondiro, che negli ultimi anni ha avuto molti, importanti riconoscimenti in tutta Italia (sia nell’ambito del Premio Tenco che nel Premio Anacapri intitolato a “Bruno Lauzi” ed è stato protagonista di trasmissioni come WebNotte di Repubblica e di altri programmi di approfondimento musicale), insieme alla sua affiatatissima band ha passato in rassegna tutti i suoi successi – dall’irriverente “PAGLIACCI & pagliacci” al brano di denuncia “Mondezza”; da “AmmoreVero” a “Lettera del Vampiro” (il cui video ha visto la presenza dell’attore Giuseppe Panebianco, presente in platea), fino ad “Amati”, hit che ha dato il titolo al tour – riuscendo con grande semplicità a coinvolgere pienamente un pubblico di jazzofili più che di amanti del rock e dell’indie.
Dopo un momento da lui stesso definito “poetico/patetico”, è stata la volta di un omaggio a un grande cantautore calabrese come Rino Gaetano – bellissimo l’arrangiamento della splendida “Ahi Maria” – e all’indiscusso poeta della musica italiana: Franco Battiato, con una travolgente versione di “Un’Estate al Mare”, cantata a gran voce in coro anche da tutto il pubblico presente, eseguita prima del richiestissimo bis “Canzone Arrabbiata”.
Dopo questa prima serata caratterizzata da un forte impatto ritmico e sonoro, nella seconda tappa cetrarese è stata la volta della portentosa vocalist americana Joyce Yuille, che passando in rassegna brani della tradizione soul e blues, oltre a coinvolgere attivamente il pubblico con brani ritmati tipici della tradizione afroamericana, ha proposto originalissime versioni di splendide ballad quali “Georgia on my mind” e di “(In my) Solitude”, emozionando intensamente i tanti presenti.
Il giorno seguente, poi, è stata la volta del pianista Danilo Rea e del leader degli Avion Travel, Peppe Servillo, che con il loro appassionante progetto “Napoli e Jazz” per oltre un’ora e mezza, hanno letteralmente ammaliato il pubblico con il loro sincero omaggio all’immensa tradizione napoletana, proponendo le immortali melodie e le sublimi parole che hanno fatto grande la cultura musicale partenopea.
I due hanno proposto un incantevole ed indimenticabile excursus musicale in cui gareggiavano, per magnificenza, musicalità e creatività, brani tradizionali quali “Marruzzella”, “Era de Maggio”, “Està”, “Reginella”, “I’ te vurria vasà”, “Dove sta Zazà?”, “Tammuriata nera, “Dicitencello vuje”e “Munasterio ‘e Santa Chiara”, e brani di omaggio a Domenico Modugno – presente in scaletta con due perle della sua “produzione partenopea” come “Resta cu’ mme” e “Tu si ‘na cosa grande” – e Battisti, con una commovente versione di “Emozioni” proposta in solo piano da Danilo Rea verso la fine del concerto.
Archiviata con grande successo questa meravigliosa full immersion nella magia della musica napoletana, con la quale l’affiatato duo Rea/Servillo ha strappato applausi a scena aperta e una standing ovation finale, è stata la volta di Roberto Gatto, unanimemente considerato da oltre un ventennio come il miglior batterista jazz italiano che accompagnato dal talentuoso sassofonista Carlo Conti e dal giovanissimo ma già affermatissimo contrabbassista Matteo Bortone, ha presentato all’appassionato e competente pubblico del PJF un incredibile tributo ad Elvin Jones, uno dei batteristi jazz più influenti dell’era post bop, che contribuì in modo essenziale alla concezione musicale del quartetto di John Coltrane.
Il XII Cetraro Jazz si è concluso, poi, con l’esibizione del quartetto capitanato da Nicky Nicolai (cantante romana che vanta due partecipazioni al Festival di Sanremo, con un primo posto nella categoria “Gruppi”) e dal sassofonista Stefano Di Battista che vanta collaborazioni di livello mondiale come quelle con Michael Petrucciani, Elvin Jones, Manu Katché.
Il duo Di Battista/Nicolai e’ stato accompagnato da una formazione che si sta imponendo nel panorama internazionale come una delle realtà più importanti del panorama musicale jazz degli ultimi anni, il DEA Trio (in cui militano il pianista Andrea Rea, il contrabbassista Dario Rosciglione e il batterista Elio Coppola), hanno dato vita ad un concerto raffinato, accattivante, dalle atmosfere vagamente retrò e cinematografiche, caratterizzato dalla perfetta unione tra la canzone italiana e il jazz.
Cinque serate da incorniciare, dunque, che hanno collezionato un pienone dietro l’altro e che ospitando artisti di prim’ordine hanno consacrato così, ancora una volta, per il decimo anno consecutivo (da quando, cioè, l’associazione culturale Picanto ha ripreso il Cetraro Jazz ideato e organizzato nelle prime edizioni da Ermanno Del Trono) la città di Cetraro come la più importante delle oltre trenta località coinvolte nel circuito turistico culturale del Peperoncino Jazz Festival.