18/03/20 Alla voce della presidente Anna Maria Rosato della sezione Reggina dell’Associazione Italiana Donne Medico, fanno seguito le voci della Past president nazionale Caterina Ermio, della Delegata Regionale Serenella Caristo, delle presidenti delle sezioni di Cosenza – Angela d’ Amato -, Diamante-Riviera dei Cedri – Mariassunta Urciuolo -, Lamezia Terme – Caterina Maiello – Past president Renata Tropea, Girifalco – Maria Loiarro -, Catanzaro – Antonella Accoti -, Palmi – Pasqualina Gangemi -, Vibo Valentia –Matilde Matina -, Cinquefondi – Ornella Manferoce.
In questa fase così critica della pandemia da COVID-19 in cui anche nella nostra regione i numeri stanno crescendo, ma sono ancora contenuti rispetto alle regioni del Nord Italia, le professioniste chiedono agli organi competenti regionali , di voler adottare, tra le misure di prevenzione, l’esecuzione del tampone a tutti i soggetti asintomatici delle categorie a rischio ( Medici dell’ Emergenza-Urgenza, Ospedalieri, di Medicina Generale, di Pediatria di base, di Continuità assistenziale, Specialisti ambulatoriali, Infermieri, Operatori sanitari tutti).
L’esperienza delle regioni del Nord Italia ha evidenziato infatti l’elevato numero di medici ed operatori sanitari contagiati, a loro volta essi stessi veicolo di contagio, costretti all’ isolamento e non più in condizione di poter prestare il loro aiuto in un momento in cui bisogna mettere in campo tutte le risorse umane a disposizione. A tal proposito si richiedono, con forza e determinazione i DPI che ancora tardano ad arrivare in alcuni presidi, per gli operatori sanitari che con grande spirito di abnegazione e nel pieno rispetto della propria “mission” in queste ore stanno intervenendo a prestare la loro opera.
L’ auspicio, inoltre, è quello di un’indagine capillare condotta sull’ intero territorio regionale, con uno screening più allargato, al fine di poter individuare precocemente i casi positivi ma asintomatici, isolarli ed evitare, così, l’estendersi del contagio.
Tale richiesta è supportata dall’ autorevole voce del Prof. Sergio Romagnani, docente emerito di Immunologia dell’Università di Firenze, e dall’esperienza della cittadina di Vò, in Veneto, in cui si è assistito, oltre che ad una riduzione del numero totale di malati, sceso di 10 volte in 7/10 giorni, anche ad una attenuazione della gravità della malattia, con riduzione del ricorso alle cure di Terapia Intensiva. Alla luce di queste osservazioni in una regione che con enormi sforzi sta cercando di fronteggiare questa Maxi emergenza, ma che è chiaramente impreparata, dopo anni di commissariamenti, che hanno prodotto tagli vertiginosi in tutto il comparto sanità,
Le Donne Medico Calabre invitano la Presidente Della Regione Calabria Jole Santelli, che si ringrazia per l’impegno profuso, e gli organi Compenti regionali, a rivedere le attuali politiche di contenimento, al fine di consentire ai medici ed al personale sanitario tutto di lavorare in condizioni di sicurezza e limitare così i ricoveri nei reparti di Terapia Intensiva.
Auspicando una risposta celere e positiva le professioniste si rivolgono, inoltre, a tutti i cittadini, raccomandando ed implorando all’ unisono l’osservanza di quelle regole comportamentali che rappresentano, al momento, la migliore prevenzione del contagio: Quarantena, limitando gli spostamenti al minimo necessario e limitando al minimo i contatti, pulizia frequente delle mani, evitando di toccarsi naso, occhi e bocca, utilizzo di guanti e mascherina per chi va al lavoro.
“Noi ci siamo, siamo al vostro fianco, con tutta la nostra attenzione ed il nostro impegno, pronte a rispondere ad ogni dubbio e ad intervenire con tutto l’aiuto necessario, ma aiutateci ad aiutarvi. Solo così, tutti insieme, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle regole, possiamo contribuire alla salvaguardia dell’intera cittadinanza di tutta la nostra regione e della nostra amata patria”.