04/01/21- Questione Terme Luigiane, intervengo i Sindaci di Guardia e Acquappasa che hanno voluto fare alcune precisazioni sulla vicenda e sulla posizione della Società Sa.te.Ca. S.p.A.
“Premettendo che, in merito a quanto riportato, relativamente all’arbitrato tra la Società ed i Comuni, si riscontra una esposizione limitativa e distorta della realtà, a partire dal fatto che si riporta il 2009 come attivazione dell’arbitrato al posto del 2007.
Per quanto attiene l’iniziativa di attivare il procedimento di trasformazione della Concessione termale, stimolata dall’allora Consigliere regionale Carlo Guccione (nel 2015), si tiene a precisare che tale attività fu tutt’altro che soddisfacente per le Amministrazioni comunali.
I Comuni si trovano, infatti, dopo anni di discussione ed interlocuzione con la Regione Calabria, una Concessione temporanea di 30 anni, che decorre dal 2006 e scade nel 2036, al posto di una Concessione di natura perpetua, rilasciata in termini di legge e, purtroppo, modificata in maniera del tutto anomala ed arbitraria. Tale trasformazione, infatti, non era contemplata affatto nella normativa di settore e non era nemmeno del tutto “dovuta”.
Pertanto, tale iniziativa, che ha bloccato i Comuni per diversi anni, avviata proprio in concomitanza alla prossimità della scadenza del contratto tra i Comuni e la Società Sa.te.Ca. S.p.A (che nel contempo aveva presentato istanza di rinnovazione della Concessione a proprio nome, direttamente alla Regione Calabria, in palese violazione di ogni norma), si può facilmente capire a chi facesse più comodo, ai Comuni certamente no!
Il ricorso presentato dai Comuni in relazione al Decreto di Concessione temporanea è stato un tentativo, seppur tardivo, di cercare il ripristino delle condizioni di perpetuità della Concessione; quello presentato dalla Società è stato, invece, l’ennesimo tentativo di togliere, ai Comuni ed alle comunità di Acquappesa e Guardia Piemontese, il diritto alla stessa.
Proprio sul concetto che, le Terme Luigiane, sono un patrimonio universale da valorizzare, per permetterne il migliore sfruttamento da parte di tutti, i Sindaci si stanno impegnando per regolarizzare giuridicamente gli atti, adeguando le condizioni di gestione ai tempi e, soprattutto, facendo sì che la risorsa termale possa essere sfruttata in un contesto di libera concorrenza e non di monopolio con solo una Società, la Sa.te.Ca.
Il compendio termale delle “Terme Luigiane” non è pensabile che, nel 2021, si presenti al mondo nello stato di degrado ed abbandono in cui si trova, aprendo le attività terapeutiche e di benessere solo 4-5 mesi all’anno. In questi termini, i Sindaci, altresì, ritengono che le attività termali non si debbano chiudere, bensì ampliare e rilanciare.
La Società Sa.te.Ca. S.p.A che, negli anni, si è resa proprietaria di strutture proprie ubicate all’esterno del compendio termale di proprietà dei Comuni, alla luce della disponibilità di continuità delle attività proposta dai Comuni, potrebbe tranquillamente continuare ad offrire i servizi termali e non soltanto pretendere il regime di monopolio, che sussiste da oltre 80 anni.
Facciamo la cronistoria di questa vicenda:
La Società Sa.te.Ca. S.p.A qualche anno fa, si rese protagonista di una scorrettezza clamorosa, tentando di ottenere direttamente, bypassando i nostri comuni, la concessione delle acque termali, versando alla Regione Calabria, il canone (irrisorio) da versare ai Comuni.
Il “colpo gobbo” irrispettoso verso le nostre comunità, venne bocciato dalla massima istituzione regionale, che restituì, alla società, le somme versate, comunicandogli che il Canone andava versato ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, concessionari delle Acque.
Questo modus operandi, dovrebbe far riflettere su quanto sia disposta a fare la Società Sa.te.Ca. pur di continuare ad imprimere un pericoloso monopolio su un bene pubblico, che riteniamo sia un patrimonio da valorizzare, attraverso un bando pubblico, che preveda, finalmente, un affidamento trasparente e un regime di libera concorrenza che possa rilanciare le Terme Luigiane.
Basta strumentalizzazioni, stop monopolio. Non si devono alimentare timori nei lavoratori del comparto termale, per mettere pressione mediatica ai sindaci, i quali, invece, si stanno impegnando per regolarizzare giuridicamente gli atti, adeguando le condizioni di gestione ai tempi e, soprattutto, facendo sì che la risorsa termale possa essere sfruttata in un contesto di libera concorrenza.
Per questo motivo, respingiamo al mittente tutte le ingiuste accuse ed andiamo avanti per la nostra strada.”
I Sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese.