12/03/21– Diamante: “Brucerò fra i miei versi”, la raccolta di poesie di Armando Grosso che scuote le coscienze
“Brucerò fra i miei versi” è il titolo della prima raccolta di poesie di Armando Grosso, scrittore e poeta di Diamante che ama leggere Charles Bukowski e comporre i suoi versi esclusivamente con la vecchia macchina da scrivere.
Il volume non raccoglie le solite liriche sentimentali e sdolcinate, ogni poesia è un pugno nello stomaco che ci scuote dentro e ci invita a riflettere. Versi che rappresentano lo strazio, il distacco dalla realtà, il buio e la luce, la voglia di un mondo migliore.
Armando si definisce un timido che ama parlare attraverso la scrittura. La sua è la ricerca di una migliore dimensione interiore che è anche ricerca di speranza.
La copertina del libro rappresenta l’intreccio della vita ed è stata disegnata da Antonio (Toti) Vivona, anche lui artista di Diamante, che l’autore ha voluto coinvolgere nel suo progetto.
“Brucerò fra i miei versi” può essere acquistato in libreria e sugli store digitali, anche su Feltrinelli, Mondadori Store, Anobii, Amazon.
Va fatto notare che Diamante ha risposto molto bene alla prima opera di Armando Grosso. In pochi giorni sono state acquistate tutte le copie disponibili nelle varie librerie ed edicole del paese. Smentita la solita frase: “Nemo propheta in patria“.
Recensione di Francesco Cirillo (giornalista – scrittore)
“Ho atteso un mese per leggere queste poesie di Armando Grosso. “Brucerò fra i miei versi”, titolo dato al libro e titolo di una poesia , l’ho divorato in un pomeriggio. Sono poesie struggenti ma vive e leggendole una dopo l’altra ho provato delle forti emozioni fra un pagina e l’altra e mentre leggevo mi sono accorto che saltavo i titoli e alla fine mi sono trovato fra le mani non un libro di poesie ma un lungo racconto in versi.
Il libro bisogna divorarlo, trattarlo male, storcerne le pagine, farci cadere caffè sopra, sporcarlo di marmellata, perché così in una sorta di invecchiamento voluto i versi del racconto scorrono diretti dalla visione all’interiorità propria. Armando ci parla, non vuole aiuto né comprensione, vuole solo mostrarci come siamo, come se ci mettesse davanti uno specchio, per dirci come siamo noi e non com’è lui.
Un ribaltamento di posizioni che mette il poeta nelle mansioni di una psichiatra che ci frulla nella mente. Aspettiamo il prossimo che sicuro verrà. La copertina disegnata da Antonio Vivona coglie tutto ciò che ho scritto, l’intreccio della vita.”
Recensione di Variboba (musicista)
“Brucerò fra i miei versi è la prima raccolta poetica del mio grande amico Armando Grosso. Leggere i suoi versi significa versare dell’alcool su una ferita fresca e profonda. Costringe il lettore a fare i conti con tutta quella sofferenza umana verso cui, troppo spesso, siamo indifferenti. Allo stesso tempo, le sue parole crude impediscono alla nostra ferita di infettarsi ed espandere la sua carica mortale, evitando che quella cancrena oscuri gli spiragli di luce che ci salvano.
Ad un primo sguardo la sua visione appare cinica, nichilista, misantropa; in realtà, come a più riprese ci invita ad osservare, è proprio da quel buio dell’anima, da quella oscurità nerissima che la luce può farci visita e manifestarsi nella sua potenza vitale. Protagonista è la solitudine dell’autore che è anche la nostra solitudine. Tuttavia, i temi affrontati, nonostante la brevità del volume, sono numerosi: il complesso rapporto con Dio, la disarmante velocità (e spesso disumanizzazione) del progresso tecnologico, la “noia” decadente, l’ebbrezza, l’emarginazione sociale, la creatività.
Il poeta urla silenziosamente un monito alle nostre vite, sottraendoci all’apatia e alla banalità della vita moderna. Consiglio assolutamente la lettura di questo libro e l’approfondimento del lavoro poetico dell’autore.”