05/11/21- Diamante candidata a Capitale della Cultura italiana 2024. Il Sindaco Magorno: “Vogliamo mettere al centro la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione”
La candidatura di Diamante Capitale della Cultura italiana 2024 è un progetto ambizioso che potrebbe essere il simbolo del riscatto di tutta la Calabria. Arrivare tra le prime dieci città finaliste sarebbe già un successo, ma ambire al prestigioso riconoscimento è un sogno che bisogna coltivare.
Il Sindaco Sen. Ernesto Magorno è convinto della qualità del dossier presentato dal comitato Diamante2024 ed anche lui, come tutta la città, spera di raggiungere un traguardo che sarebbe storico.
“Il nostro -dichiara Magorno– è un progetto ambizioso, i progetti candidati sono tutti importanti ma il nostro vuole simboleggiare una forte unità dei comuni. Unità necessaria per il riscatto della nostra regione. Quello stesso riscatto di cui è stato artefice, a suo tempo, San Francesco di Paola.
Vogliamo mettere al centro la cultura dell’accoglienza e dell’integrazione perché una società integrata è una società più ricca. Se vince Diamante vince la tutta Calabria.“
Il Sindaco ha rivolto un particolare ringraziamento alla Senatrice Liliana Segre, Presidente Onoraria del Comitato che supporta la Candidatura di Diamante2024.
“Ancora una volta, la Senatrice ha mostrato grande vicinanza a tutti noi inviandoci un messaggio bellissimo”.
Il messaggio di Liliana Segre
“Ernesto caro amico e collega, Sindaco di Diamante, cari tutti, sono stata omaggiata tre volte da questa terra e per ciò vi sono grata.
Il premio “Cedro d’argento” per me golosa dei vostri canditi, la graditissima cittadinanza onoraria, ed ora la Presidenza del comitato d’onore alla candidatura di Diamante a Capitale italiana della Cultura 2024.
Un bouquet di attenzioni per una signora milanese che forse non merito.
Ho pensato di condividere il vostro progetto perché ispirato ai valori dell’inclusione.
Chi valorizza le differenze si colloca dalla parte giusta della storia. Chi esalta lo spirito mediterraneo, culla di una cultura bimillenaria, chi arruola i giovani come sentinelle necessarie della memoria, la memoria dei luoghi, garantisce alla Comunità un posto d’onore nel futuro.
Chi coltiva la solidarietà, anche anche attraverso il frutto del Cedro, disegna opportunità per le generazioni future.
Ri-cominciamo dalla terra. In fondo che cosa sono gli alberi se non l’esplosione lentissima di un seme?
È con questo spirito che vi consegno il mio più affettuoso solidale augurio di “ buon vento”.
Liliana Segre