26/11/21- Sabato 27 novembre sarà presentato a Scalea il libro “Un tango per me”. La danza di un medico ricercatore scritto da Jan Lilyth Albani. Evento organizzato dall’Associazione “Arco”
“Un tango per me”. La danza di un medico ricercatore. È questo il titolo del volume scritto da Jan Lilyth Albani che verrà presentato domani pomeriggio, sabato 27 novembre, alle ore 18:00, nella sala polifunzionale del Comune di Scalea.
Un evento, organizzato dall’Associazione “Arco” e patrocinato dal Comune tirrenico, che catapulterà l’attenzione dei presenti sul senso della vita e sul messaggio che ogni medico, ogni operatore sanitario, ogni volontario porta con se nel suo viaggio tra coloro che hanno bisogno di attenzioni e cure.
Moderati dalla giornalista, Fabrizia Arcuri, interverranno il Sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta, il Vicesindaco, Annalisa Alfano, l’editrice, Giovanna Scuderi, e il Presidente del sodalizio “Arco”, Francesco Provenzano, che opera, da qualche tempo, nel campo della prevenzione e dell’assistenza socio – sanitaria, specie in campo oncologico. Al tavolo dei relatori anche Myriam Claudia Sacco, responsabile comunicazione ed eventi dell’associazione “Salute donna Onlus” della provincia di Catanzaro, Pierpaolo Correale, Immuno Oncologo e primario del reparto di oncologia del Gom di Reggio Calabria, e la Presidente provinciale del Cif di Cosenza, Concetta Grosso.
“Un tango per me” è un libro romanzato e, fortemente, autobiografico. L’autore, con il suo eteronimo, attraverso innumerevoli sfaccettature racconta esperienze vissute mettendo a nudo se stesso, le proprie paure e le proprie convinzioni, tra vita privata e professionale che immancabilmente s’intrecciano e segnano entrambi. Delusioni e vittorie, tra il rigore scientifico e il cuore, in viaggio continuo alla ricerca di risposte e cure per la malattia dell’anima e per quelle fisiche, reali che si combattono con la ricerca scientifica ma senza dimenticare l’umano. Un volume che, attraverso svariate chiavi di lettura riesce a coinvolgere chi, soffermandosi attentamente sui capitoli, si immerge in luoghi, storie di vita vissuta aiutando il prossimo.
“E poi ecco che alla fine – scrive sulla sua pagina social la giornalista, Fabrizia Arcuri – tra infinite trame e fili rossi, arriva sempre quel lieto fine, a cui necessariamente ognuno di noi deve aggrapparsi e che in fondo insegui perché la vita è fatta così.”.