03/02/22 – COLDIRETTI CALABRIA: INFLAZIONE E CARO ENERGIA AL GALOPPO, CAMPAGNE IMPOVERITE, DIMINUISCE POTERE D’ACQUISTO DELLE FAMIGLIE
L’inflazione, relativa a gennaio 2022, secondo le rilevazioni dell’Istat è salita al 4,8% mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari è minore ed pari al 3,8%, con molte imprese agricole che stanno vendendo sottocosto. Il costante aumento dei beni energetici – commenta Coldiretti Calabria – si è trasferito a valanga sui bilanci delle imprese agricole e della pesca strangolate da aumenti dei costi che costringono a spegnere le serre di fiori ed ortaggi, a lasciare le barche in banchina e a tagliare le concimazioni dei terreni con il raddoppio dei costi delle semine. Una situazione drammatica per il settore agricolo che in controtendenza all’aumento generale del Pil del 6,5% nel 2021 ha visto invece calare il proprio valore aggiunto.
A far aumentare i costi alla produzione è il caro energia con l’agroalimentare che assorbe circa l’11% dei consumi energetici industriali totali. Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. Gli agricoltori per le operazioni colturali – spiega la Coldiretti – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. L’aumento dei costi è generalizzato: alimentazione del bestiame, riscaldamento delle serre, gasolio per le imbarcazione per le quali la metà dei costi è rappresentata proprio dal carburante.
Il comparto alimentare richiede invece ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro e il rincaro dell’energia si abbatte infatti sui costi di produzione.
Una situazione di difficoltà aggravata dal record del prezzo della benzina che pesa sul conclamato nostro deficit logistico, in considerazione che circa l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada e il trasporto merci, superiore di oltre l’11% rispetto alla media europea, incide attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.
“Serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola ed alimentare”, afferma Coldiretti, nel precisare che occorre anche “responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle”