30/03/22 – NUOVA FERROVIA AV/AC: “BASTA POLEMICHE”. LE ASSOCIAZIONI FANNO CHIAREZZA SU 4 PUNTI
“Si é generata troppa confusione relativamente al tema della nuova ferrovia AV/AC, affinché si possa instaurare un dibattito serio e costruttivo é necessario chiarire alcuni punti. Molte delle informazioni divulgare fino ad oggi infatti non corrispondono al vero”.
Questo lo scopo del comunicato diramato dalle Associazioni SVIMAR, Noi per il Territorio, Scalea Futuro, Comitato per la Provincia della Magna Graecia e dalle rappresentanze territoriali di CONFAI Turismo e SIB Balneari.
“Anzitutto – premettono gli scriventi – sottolineamo che non intendiamo né rispondere alle offese né alimentare le polemiche sorte nei giorni scorsi, sono stati i fatti a confermare quanto da noi espresso. Dalla polemica gratuita non scaturisce nessun beneficio per il territorio.”
I punti sui quali si intende fare chiarezza sono quattro:
1) L’ipotesi avanzata dal Prof. Russo sull’Alta Velocità Large, linea per il solo trasporto passeggeri, presentata sabato 12 marzo a Scalea ha come obbiettivo quello di collegare Roma e Reggio Calabria in tre ore, ciò si potrebbe realizzare esclusivamente attraverso un tracciato autostradale che non toccherebbe, a differenza del progetto di RFI che é quello maggiormente inclusivo per i territori calabresi, il Tirreno Cosentino in nessun punto. L’idea esposta di un raddoppio dei binari in parallelo alla linea tirrenica infatti non é tecnicamente perseguibile perché manca lo spazio necessario, le linee AV poi per ragioni tecniche devono sorgere fuori dai centri abitati che la ferrovia tirrenica taglia in due. Dunque come abbiamo ribadito da tempo l’ipotesi progettuale del Prof. Russo sull’AVL non andrebbe in alcun modo a beneficio del Tirreno.
2) Non é possibile elevare la velocità massima della linea esistente a 300 km/h, oltre che per i motivi poc’anzi esposti a causa dei problemi di natura idrogeologica e della sagomatura, sono infatti presenti molti tratti in cui il raggio di curvatura non può essere ampliato.
3) Lo studio di fattibilità di RFI prevede che il nuovo tracciato prima di deviare verso Tarsia passi per i comuni di San Nicola Arcella, Scalea, Orsomarso e presumibilmente Santa Domenica Talao. Dunque il tracciato non taglierà direttamente da Praia verso Tarsia, bucandoo il Pollino, di conseguenza l’Alto Tirreno Cosentino non é escluso dall’opera.
4) Nel territorio di Scalea le due strade ferrate sorgerebbero a pochi km l’una dall’altra ma senza punti comuni. La nostra proposta di realizzare in questo punto una interconnessione non vorrebbe dire, come erroneamente inteso da alcuni, istituire una doppia fermata ma significherebbe creare le condizioni affinché un domani le imprese ferroviarie possano decidere di far fermare alcuni treni a Praia ed altri a Scalea. Ciò che proponiamo non sarebbe nulla di differente rispetto a quanto avviene nelle grandi città dove ci sono più stazioni (es. Napoli Centrale e Afragola, Roma Termini e Tiburtina, Firenze Santa Maria Novella e Campo Marte, Milano Centrale e Rogoredo, Torino Porta Nuova e Porta Susa), si tratterebbe semplicemente di creare un hub unico a servizio della Riviera dei Cedri e del Pollino. Grazie a questa bretella si renderebbero maggiormente fruibili anche i servizi regionali ed Intercity, favorendo anche l’intermodalità. Probabilmente questa proposta o non é stata ancora ben compresa o la si é guardata con pregiudizio.
Pochi giorni fa é stato finanziato lo studio di fattibilità della Bretella di Thrurio, che dovrebbe sorgere fra l’ex stazione di Cassano alla Jonio e Corigliano-Rossano. Grazie a quest’opera un domani i collegamenti jonio-tirreno sarebbero ancora più veloci, basti pensare che il tempo per percorrere la tratta Praia-Catanzaro sarebbe di circa 1h e 45m.
Detto ciò é importante comprendere quale sia l’obbiettivo che le Istituzioni locali intendono perseguire, forse ancora non lo si é individuato. Per quanto ci riguarda rimaniamo aperti al dialogo, purché questo si svolga con modalità e toni adeguati. Noi proseguiremo le nostre attività in favore del territorio, come d’altronde abbiamo sempre fatto, sostendo la linea che non si debba ostacolare l’opera nella sua interezza ma che si debba discutere sui singoli punti.