COSENZA 21/11/18 Il Liceo Classico ‘Telesio’ di Cosenza ospiterà il 22 novembre l’importante evento organizzato dalla Polizia di Stato dal titolo: “…Questo non è Amore”. Per l’occasione sarà ricordata la vicenda della studentessa di Marcellina (Cs), Annetta Gentile vittima di femminicidio nel 1996. A darne testimonianza sarà la sorella Francesca. Ricordiamo che, su iniziativa dello sportello antiviolenza “La Ginestra”, lo scorso 29 ottobre, nella piazza principale di Marcellina, è stata dedicata una “Panchina Rossa” in ricordo della povera Annetta Gentile.
All’importante evento “…Questo non è Amore”, interverranno: il Procuratore della Repubblica di Cosenza Dr Spagnuolo, la Dr.ssa Paola Galeone, Prefetto di Cosenza, la Dr.ssa Patrizia Nicotera , la Dr.ssa Paola Vuolo, il Dr Francesco Falcone. L’incontro sarà moderato da Sara Verta, giornalista della Vita in Diretta. Le conclusione saranno affidate al Dr Nicolò D’Angelo, vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Direttore Centrale Polizia Criminale. I saluti saranno portati dal Dirigente Scolastico del Liceo ‘Telesio’, Ing. Antonio Iaconianni. I lavori saranno introdotti dal Questore della Provincia di Cosenza, Dr.ssa Giovanna Petrocca. Durante l’incontro dibattito si esibirà anche il Coro della Polizia di Stato e gli studenti delle OTT Telesio.
A partire dall’anno 2016 su indicazione del Capo della Polizia, la Direzione Centrale Anticrimine – nell’ambito della campagna “Questo non è amore”– ha avviato l’iniziativa Progetto CAMPER che, in numerose Questure, ha portato le poliziotte e i poliziotti nei principali luoghi pubblici e di aggregazione – con una squadra multidisciplinare fatta di psicologi, investigatori, operatori dei centri antiviolenza – a mettere a disposizione di chi ne facesse richiesta le proprie competenze con l’obiettivo di informare ed aiutare a far emergere il sommerso, i casi di violenza taciuta e nascosta. Piazze, scuole, università, centri commerciali, mercati sono stati teatro di momenti di incontro che hanno consentito di ottenere ottimi risultati: dal luglio 2016 al settembre 2017, infatti, si sono registrati oltre 45.000 contatti, da cui sono emerse più di 450 segnalazioni all’autorità giudiziaria.
Agli studenti del Liceo, coordinati dalla prof.ssa Silvana Gallucci, sarà affidata l’accoglienza ed alcuni importanti momenti teatrali.
Il dirigente scolastico del Liceo Classico ‘Telesio’ di Cosenza, ing. Antonio Iaconianni, ha dichiarato: «Siamo lieti ed onorati di poter ospitare questo importante evento, ringrazio di cuore il Questore per aver scelto l’Auditorium della nostra scuola per una manifestazione che bene si inserisce nella nostra quotidiana attività di formazione ed insegnamento. Questo incontro che vorrà anche raccogliere autorevoli interventi frutto di esperienze di studio e di ricerca compiute da professionisti che ogni giorno si battono contro ogni forma di violenza, può essere incluso benissimo nella nostra quotidianità di scuola, nel nostro Progetto di scuola, ed anzi la consideriamo come un’opportunità per noi e per i nostri studenti. Si tratta – ha continuato il Preside – di un importante tassello formativo che si inserisce in un processo di crescita dei nostri studenti che è, ahimè, accompagnato da una serie di aspetti problematici e spesso contraddittori naturalmente connaturati alla loro età. Nel visionare il bel programma organizzato dalla Polizia di Stato, mi è venuto in mente quanto si legge nella Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne del 1993 che all’art.4 afferma che gli Stati firmatari sono tenuti a “prevenire, indagare e punire, ai sensi della legislazione nazionale, gli atti di violenza contro le donne, siano essi compiuti dallo Stato o da soggetti privati”. Noi – ha concluso il Dirigente – in manifestazioni importanti come questa lavoriamo sulla necessaria quanto preziosa fase della prevenzione: è il contributo che noi della scuola cerchiamo di dare! L’augurio è che domani i nostri studenti possano varcare la soglia della consapevolezza e rendersi conto che rispettare una donna, combattere ogni forma di violenza, vuol dire rispettare se stessi e l’umanità tutta.»