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Belvedere M.mo: Il Vicesindaco Francesca Impieri: “Ricordare la Shoah è un dovere morale” 1

27/01/21- Giornata della Memoria. Il Vicesindaco di Belvedere M.mo, Francesca Impieri: “Ricordare la Shoah rappresenta un dovere morale”


Il Vicesindaco di Belvedere M.mo, Francesca Impieri su “La Giornata della Memoria”:

“Istituito tredici anni fa, la Giornata della Memoria si celebra il 27 gennaio perché in questa data le Forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi, liberando così gli ebrei che vi erano rinchiusi.

Tutto il mondo vide allora, per la prima volta da vicino, quello che era successo, si conobbe lo sterminio in tutta la sua realtà.

La Shoah è il frutto di un progetto d’eliminazione di massa che non ha precedenti, in ebraico significa «catastrofe» e ha sostituito termine «olocausto», usato in precedenza per definire lo sterminio nazista, perché con il suo richiamo al sacrificio biblico, dava un senso a questo evento e alla morte, invece insensata e incomprensibile, di sei milioni di persone.

Le storie e le testimonianze dei reduci dei campi di sterminio ancora oggi provocano sgomento e orrore, per cui ricordare rappresenta un dovere morale, affinché l’atrocità della Shoah non si ripeta. Non esistono parole adatte a descrivere questo genocidio, ma sicuramente è giusto   trasmettere alle prossime generazioni ciò che è avvenuto.

La Giorno della Memoria non deve essere solo  un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva di ciò che l’uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto, che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella civile e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse.

Ed è proprio il ricordo, che si ripete e rafforza ogni anno, che ha spinto anche l’erede dei Savoia, oggi, a chiedere “perdono per il peccato orribile, osceno, che è la firma di Vittorio Emanuele III in quelle infami leggi razziali. Perché Vittorio Emanuele III era il re di tutti gli italiani. Come un padre con i suoi figli, si sarebbe dovuto prendere cura di tutti gli italiani”.

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