19/11/2020 Fernando Iannuzzi, Coordinatore IdM zona Basso Esaro, chiede la riapertura degli ospedali si San Marco, Lungro e Mormanno per alleviare la pressione sull’ospedale di Cosenza, dovuta all’emergenza Coronavirus.
L’emergenza Coronavirus in Calabria ha messo in evidenza la grave criticità della sanità regionale e la mancanza di strutture ospedaliere. Sono tanti politici e associazioni e semplici cittadino che chiedono la riapertura degli ospedali chiusi o dismessi, presenti nelle varie province. Il Presidente f.f. Spirli ha dichiarato che la Regione non può prendere decisioni sull’apertura degli ospedali perché spettano solo al Commissario alla Sanità, ruolo ancora vacante.
Il Coordinamento IdM zona Basso Esaro, Fernando Iannuzzi chiede per la riapertura degli ospedali si San Marco, Lungro e Mormanno.
“La Valle dell’Esaro è una vasta area densamente popolata, su cui insistono importanti centri urbani, sia per popolazione che per economia, come per esempio San Marco Argentano, per citarne uno. In passato i Comuni di San Marco Argentano, ma anche di Lungro e Mormanno, per ricordare alcuni Comuni vicini, erano dotati di strutture ospedaliere che assicuravano il diritto fondamentale alla salute, sancito dall’articolo 32 della Costituzione.
Negli ultimi anni la dissennata politica sanitaria che ha avuto come perno centrale la riduzione dei costi ha portato via via allo svuotamento delle funzioni degli ospedali periferici, fino alla loro pratica completa chiusura.
Oggi la pandemia ha messo a nudo l’insensatezza di questa politica, perseguita soprattutto dai vari commissari che si sono succeduti. L’ospedale di San Marco Argentano, che dovrebbe servire un bacino d’utenza molto vasto, è stato praticamente svuotato delle sue funzioni. Anche l’ultimo servizio è stato chiuso e il Pronto soccorso è stato declassato a semplice PPI. Oggi, quella che doveva essere una vera e propria Casa della Salute è in stato di completo abbandono ed è ridotto a fornire pochi e minimi servizi, privando di fatto i cittadini della salute e delle cure di cui hanno bisogno.
In questi ultimi dieci anni, pur essendoci a disposizione un cospicuo finanziamento di Invitalia di circa nove milioni di euro, i lavori di ammodernamento di questa struttura non sono stati mai portati a compimento.
Allo stato, più che gli ospedali da campo di cui si parla, che hanno un senso in tempo di guerra e quando vengono a mancare le strutture fisiche, i territori chiedono l’immediata apertura di quelle strutture che esistono e che se abbandonate sarebbero altrimenti destinate al degrado.
Come Movimento di Italia del Meridione appoggiamo e sosteniamo tutti quei cittadini, movimenti, Associazioni e Sindaci, che chiedono con urgenza la riapertura dell’ospedale di San Marco, che, insieme con quelli di Lungro e di Mormanno, potrebbero essere velocemente utilizzati e alleviare la pressione sull’Ospedale Hub dell’Annunziata che, come stiamo osservando in questi giorni, è giunto al collasso, assicurando così il fondamentale diritto alla salute dei cittadini della Valle dell’Esaro, a maggior ragione in questo periodo così critico determinato dalla pandemia da Coronavirus.
FERNANDO IANNUZZI
COORDINATORE DI ZONA IDM BASSO ESARO