03/11/2020 Il Cinema Vittoria di Diamante compie 72 anni. Una lunga pagina di storia che ha inciso profondamente sulle abitudini, sulla condizione culturale e sociale di una comunità.
Esattamente 72 anni fa, precisamente il 5 novembre del 1948, venne compiuta una scelta da Ferdinando Cavalcanti che avrebbe inciso profondamente sulle abitudini, sulla condizione culturale e sociale, sullo sviluppo, ma soprattutto sugli orizzonti di intere generazioni della nostra comunità, intesa in senso ampio.
Siamo nel dopoguerra e gli orrori del conflitto non sono del tutto alle spalle, complice la devastazione territoriale e morale. Se pensiamo agli effetti psicologici che questa pandemia sta incutendo, il raffronto è presto fatto con accadimenti diversi ma di entità parimenti devastante.
La tv è ancora un lusso, anche perchè è in fase sperimentale. La voglia di riprendere in mano la propria vita è tanta, ma le ferite sono ancora aperte. Per molti, la quasi totalità, guardare oltre i propri confini territoriali era possibile solo con i racconti di parenti emigrati o tornati dalla guerra. Il cinema diventa l’occasione per gettare lo sguardo aldilà del proprio orto, un ideale di libertà. Sono gli anni del divismo americano e delle pietre miliari del cinema italiano.
Cosi a Diamante inizia la magia dei film sul grande schermo, le proiezioni si svolgevano in prossimità della galleria San Biagio, lungo l’attuale corso Vittorio Emanuele. Quel luogo, che oggi è l’asilo delle suore, una seconda casa per molti bambini, diede i primi natali al cinema cittadino.
Con il passare degli anni il cinema si sposta nella sede attuale, ma quella di corso Vittorio Emanuele è diventata un asilo per volere del suo fondatore Ferdinando Cavalcanti che, con una donazione gratuita, lo mise a disposizione della comunità diamantese e soprattutto dei bambini meno abbienti, ponendo quest’ultima come condizione perpetua e irrevocabile.
Oggi ci sembra tutto così semplice: viaggiare verso le mete suggerite dai social, trasferirsi in una metropoli americana, lavorare in smart working, ma il Cinema Vittoria continua ad avere un legame indissolubile con la storia della nostra comunità. E’ sopravvissuto alla guerra, al boom della TV, allo streaming, alla pirateria, e sopravviverà anche alla pandemia, perché la gente libera non può farne a meno.