04/04/20 In questi giorni, alcuni cittadini di Diamante e Cirella stanno segnalando, preoccupati, lavori per le postazione di antenne del 5G nel territorio comunale.
Un fatto che il Comitato Cittadino contro l’inquinamento elettromagnetico ed il Comitato Difesa Ambiente di Diamante e Cirella hanno voluto mettere all’attenzione del Sindaco e dei consiglieri comunali di maggioranza e d’opposizione, ai quali è stata indirizzata una lettera dove si chiede il Blocco 5G sul territorio comunale per salvaguardare la salute pubblica:
“Premesso che il Governo Italiano nel 2018 ha emesso un bando per l’assegnazione delle frequenze sul territorio nazionale e che il Ministero per lo Sviluppo Economico ha approvato con DM del 26 marzo 2019 un programma di supporto alle tecnologie emergenti 5G (piano di investimenti per la diffusione della banda ultra larga).
Considerato che la delibera CIPE del 22 dicembre 2017 ha individuato 3 linee di intervento per sostenere lo sviluppo di beni e servizi di nuova generazione e al punto 3 prevede lo sviluppo e l’ampliamento della rete WIFI nei luoghi dell’arte, della cultura e del turismo per complessivi 5 milioni di euro.
Tenuto conto che la diffusione capillare di queste nuove tecnologie potrebbe comportare un grave pericolo per la salute delle persone. La stessa delibera individua gli “ambienti 5G” come in corso di sperimentazione avviando tale sperimentazione nelle città di Roma, Milano, Torino, Bari, Cagliari, Catania, Prato, L’Aquila, Matera.
Che anche il Parlamento Europeo si sta preoccupando di tale diffusione approfondendo i rapporti interconnessi fra pandemia di Coronavirus e abbassamento delle difese immunitarie come sottolineano diversi europarlamentari di vari schieramenti : “Esistono prove scientifiche chiare che la diffusione di virus è accelerata dalle radiazioni elettromagnetiche. In particolare, il 5G è un accelerante della pandemia di Coronavirus.
“La pandemia di Coronavirus è iniziata dalla città cinese di Wuhan, uno dei primi posti al mondo dotato di tutte e tre le bande di frequenza del 5G, col Wi-Gig anche a 60 Ghz. Pertanto, i cinesi sono stati esposti per primi al mondo a radiazioni molto forti. Questa chiaramente non è l’origine del virus.
La ricerca sull’effetto delle onde radio sul sistema immunitario è stata condotta già molto tempo prima della crisi del Coronavirus.
All’inizio, i risultati erano contraddittori. Ma poi si è realizzato che l’esposizione a lungo termine danneggia il sistema immunitario. In particolare, è noto come questa radiazione acceleri la replicazione virale: apre i canali del calcio nelle cellule. Ciò è stato dimostrato per un altro virus Corona, un parente vicino a quello che causa l’attuale pandemia.
Chiediamo in base al principio di precauzione, di non autorizzare l’installazione di antenne e ripetitori 5G sul territorio comunale, fino a quando studi scientifici indipendenti non ne dimostrino la innocuità per la salute umana e l’ambiente.
Il blocco di qualsiasi iniziativa fintanto che dura la crisi, moratoria sugli impianti esistenti per discutere eventuale delocalizzazione.
In Italia sono 183 i Comuni che hanno già detto no al 5G. Come indicato nella Risoluzione di Vicovaro 2019, l’Alleanza Italiana Stop 5G chiede al Governo e agli enti locali di fermare il rischio 5G. Sono 58 i Sindaci che hanno emanato ordinanze Stop 5G, mentre 2 Regioni hanno approvato mozioni per la precauzione”.