BONIFATI (CS) 02/09/19- La campionessa italiana universitaria 2019 di pugilato, Elisa Papa, è stata premiata, con una targa, nella sua Bonifati, dove ha trascorso l’infanzia, nel corso di una cerimonia pubblica promossa dall’Amministrazione Comunale. Sono intervenuti il sindaco di Bonifati, Francesco Grosso, il consigliere comunale con delega allo Sport, Lucio De Brasi e il consigliere provinciale Francesco Gervasi che hanno ricordato l’importanza dello sport, anche per formare le nuove generazioni ai “sacrifici” i quali, nella vita, sono necessari per raggiungere qualunque obiettivo.
In particolare, il consigliere Lucio De Brasi ha sottolineato come l’organo di governo cittadino dedica e dedicherà molta attenzione alla promozione dell’attività fisica, non solo agonistica, e alla formazione ai valori dello sport. Elisa, studentessa di Farmacia, fa parte del gruppo sportivo Fiamme Oro (Polizia di Stato)- settore giovanile che le consente di essere tra le teste di serie nei tornei nazionali. Emozionata e grata, per l’omaggio che l’Amministrazione Comunale di Bonifati ha voluto tributarle, in quanto legatissima al suo territorio di origine, la campionessa di pugilato appare anche determinata nel sostenere l’idea che la boxe si possa conciliare con la femminilità, a cui una donna non deve mai rinunciare. Ci tiene a precisare che “sul ring, se non picchi tu, picchierà la tua avversaria, perché non è una partita a scacchi. Fuori dal ring, però, con le mie avversarie ho un ottimo rapporto e, talvolta, anche rapporti di autentica amicizia”.
Ha dedicato la medaglia d’oro ai suoi genitori che, dopo una prima fase di “disorientamento” per la sua scelta, la sostengono e sono i suoi primi “tifosi” e al fratellino Federico, morto a 4 anni per una grave malattia neuro-vegetativa: “ Mia madre, inizialmente, era contraria – dichiara la campionessa- , soprattutto perché temeva potessi farmi male. Mio padre è stato più accondiscendente, forse perché appassionato di pugilato, ma mai avrebbe pensato che sua figlia, soprattutto perché femmina, potesse abbracciare questa disciplina, generalmente considerata maschile”. La sua commozione è evidente, quando parla del piccolo Federico, morto quando lei aveva solo 8 anni, ricordando come l’attività sportiva, i cui primi passi ha mosso in una palestra di Fuscaldo, l’abbia aiutata a superare il dolore e a renderla più forte nell’affrontare i problemi, grandi o piccoli della vita. “Quando sono in difficoltà, dico sempre a me stessa – conclude con un sorriso bello e pulito – Coraggio, Elisa, sei salita sul ring, cosa vuoi che sia?”
Ha le idee chiare questa bella ed esile ragazza calabrese, solare e comunicativa, sul suo futuro in cui vede la continuazione degli studi universitari, il progetto di lavorare nella Polizia Scientifica e, perché no?, qualche altra medaglia d’oro per rendere orgogliosi di lei i suoi genitori e la sua terra, quella Calabria che, anni fa, ha lasciato per inseguire un sogno divenuto realtà.
Stella Fabiani