07/03/23 PETIZIONE PER INTITOLARE L’AEROPORTO DI LAMEZIA TERME A “CORRADO ALVARO”. SACAL NEGA LO SPAZIO PER LA CONFERENZA STAMPA.
Su iniziativa del professore universitario alla Sapienza, Gianluca Passarelli e del giornalista Paride Leporace è stata promossa una petizione pubblica per intitolare l’Aeroporto regionale di Lamezia Terme a Corrado Alvaro.
L’appello promosso anche per favorire una discussione sull’unità istituzionale e politica della nostra Regione è stato pubblicato dai principali giornali e siti calabresi raccogliendo l’adesione di oltre 1100 cittadini, con firme di celebri scrittori, prestigiosi intellettuali, esponenti della politica.
“Per presentare i risultati della nostra mobilitazione – dicono i promotori dell’iniziativa – avevamo pensato ad una conferenza stampa in uno spazio dell’Aereoporto di Lamezia Terme, luogo investito dalla nostra provocazione culturale. Con una mail alla Sacal abbiamo chiesto per tempo “modalità e autorizzazione” per tenere l’incontro con la stampa in qualunque spazio per illustrare i risultati e per spiegare le finalità dell’iniziativa. La mail è stata inviata dopo aver interloquito con personale della Sacal, che ci ha gentilmente indicato indirizzi e procedure, non sollevando nessun problema.
Il 2 marzo la segreteria del presidente ci ha comunicato “l’impossibilità” a soddisfare la nostra richiesta adducendo questa spiegazione: ‘Il nostro aeroporto, infatti, da qui a breve sarà interessato da lavori di restyling che ci impediscono di prendere impegni che vedono interessati il sedime aeroportuale’. Oltre al constatare l’italiano tecnico del “sedime” e a ripensare alla data chiesta del “venerdì 17” non rivelatasi molto propiziatoria, abbiamo chiesto ad personam delucidazioni sui lavori quanto “a breve”, per comprendere l’intoppo che impedisce l’autorizzazione.
Abbiamo ricevuto imbarazzi e balbettii non esistendo nessuna data certa di lavori, i quali ricordiamo sono stati annunciati ad ottobre. Convocheremo la conferenza stampa in altro luogo e spazio, ma rimane l’amara constatazione che in Calabria lo spazio pubblico è ancora gestito con una visione molto privata e autocratica.”
di Paride Leporace