13/09/20 Prof. Ciro Cosenza. Il ricordo di Franco Maiolino ex allievo ed ex assessore alla cultura.
“Una Comunità che non ha memoria e ricordi è una Comunità che non ha futuro”. Con queste parole aprivo, pochi anni fa, la presentazione di “Mare, Sole e Pallonate” uno dei tanti libri pubblicati da Ciro Cosenza, una ulteriore tappa letteraria nella quale il professore raccontava, scandagliava e analizzava traendone considerazioni e prospettive fatti, aneddoti, curiosità e personaggi del recente passato e della recente storia di Diamante e della Riviera dei Cedri.
Avevo avuto il privilegio di essere stato suo allievo al Liceo apprezzando da subito le sue qualità di docente ed educatore capace di trasmettere, per lo meno così è stato per me, la passione non solo per lo studio della storia, ma anche per la ricerca storica declinata nell’ “accanimento certosino” mix di curiosità e conoscenza non solo della Grande Storia dei manuali ma nelle microstorie dei luoghi e delle persone a noi vicine, quindi della nostra storia.
Ricordo le sue appassionate lezioni sul Brigantaggio, sulla Questione Meridionale, sulle elezioni politiche del 1948 che lui contestualizzava e focalizzava in una dimensione locale per cui quegli argomenti finivano per diventare la Rivolta del Colera di Verbicaro, le battaglie contadine per il prezzo del cedro, lo scontro elettorale tra il Gallo e la Democrazia Cristiana. E poi tutte le curiosità di costume, gli aneddoti, i piccoli e grandi eventi, le tradizioni che hanno caratterizzato la crescita economica e sociale dei nostri territori.
Tutto questo ci ha dato Ciro Cosenza in cinquanta anni di lavoro ed impegno culturale riversato in decine di libri, pubblicazioni, articoli che sono patrimonio importantissimo per le generazioni future. Al privilegio di essere stato suo allievo ho aggiunto la fortuna di averlo avuto come collaboratore nei lunghi anni della mia esperienza amministrativa.
Ho attinto a piene mani alla sua esperienza, alla sua grande disponibilità, alla sua conoscenza che sconfinava in tanti ambiti (cinema, musica, fumetti, collezionismo, sport) potendo chiaramente affermare di aver trovato in lui un decisivo riferimento culturale. Negli ultimi anni, vincendo la naturale soggezione dell’allievo era diventato mio amico riuscendo persino a condividere alcuni progetti editoriali. A lui mi sono ispirato nella creazione del Professor Cosimo Nicastro, personaggio del mio libro giallo “Peperoncino Rosso Sangue” di qualche anno fa. Sono andato a trovarlo qualche mese fa, già malato, immobilizzato a letto, e non potendo alzarsi pregò la moglie di farmi vedere gli ultimi pezzi della sua straordinaria collezione di soldatini di piombo.
Ci lascia un grande vuoto. Mi piace ricordarlo non nella sua fisicità decadente della malattia ma nel sonoro della sua vociona in quei momenti che sembravano di irascibilità ma che erano soltanto la rappresentazione vocale e l’esteriorizzarsi della grande passione con la quale razionalmente sosteneva le sue tesi di intellettuale e irrazionalmente manifestava il suo amore per la Juve.”
Dott. Franco Maiolino