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Solidarietà. Clemy ha una nuova carrozzina elettrica. “Grazie Presidente, grazie Calabria mia” 0

09/09/22 CLEMY HA UNA NUOVA CARROZZINA. SODDISFATTO IL PRESIDENTE OCCHIUTO CHE HA INCONTRATO LA STUDENTESSA VITTIMA DI UN GRAVE ATTO DI BULLISMO 


Clemy è una ragazza di Belvedere M.mo che studia Archeologia all’Università di Siena. Lo scorso luglio aveva subito un grave atto di bullismo con il furto ed il danneggiamento della propria carrozzina elettrica. Una brutta storia che aveva turbato le coscienze di tutti, ma grazie alle donazioni e all’impegno di moltissimi privati e della Regione Calabria, Clemy ha ricevuto una nuova carrozzina e potrà tornare a condurre la sua vita in autonomia.

Il Governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha subito  espresso alla ragazza la sua solidarietà e l’impegno a risolvere la questione insieme alla collaborazione di imprenditori locali. Così dopo poco più di un mese la storia si è risolta nel migliore dei modi e Clemy ha potuto incontrare il Presidente Occhiuto mostrandogli la sua gratitudine e soddisfazione.

“Oggi vi racconto una storia a lieto fine, dichiara il Presidente. Lei si chiama Clemy Spinelli, è una ragazza disabile, che ha subito da parte di un gruppo di bulli il furto, nonché la distruzione, della sua carrozzina elettrica, l’unico mezzo che le permette di muoversi nella sua quotidianità.

Da subito è però partita una straordinaria gara di solidarietà per acquistarne una nuova, e ovviamente, è andata a buon fine. Infatti, grazie alle tante persone che hanno donato, ora Clemy ha una nuova carrozzina, ed è di nuovo libera.

Qualche giorno fa questa tostissima ragazza aveva scritto sui social: “Mi avete spezzato le gambe, ma non avete annichilito la mia voglia di combattervi e farvi la guerra, alla vostra pochezza umana. I disabili, disagiati e disadattati siete voi da sempre e per sempre”.

“Oggi, cara Clemy, posso dire che avevi completamente ragione. Il bene, alla fine, vince sempre sopra tutto e tutti.”

I ringraziamenti di Clemy attraverso un post su Facebook:

“Tutto è accaduto il 22 Luglio, una notte qualsiasi che mi avrebbe evidentemente tolto il sonno per un mese intero. Un grazie va a Tilde Minasi, che mi ha telefonata, supportata e aiutata, senza mai toccare argomenti di politica in nessuna delle telefonate che si sono succedute.

Un grazie a Roberto Occhiuto, sono venuta a ringraziare un uomo che non mi ha mai lasciata sola, restituendomi non un mero ausilio, ma forza e dignità. Grazie Presidente della sua vicinanza, delle parole di quest’oggi, di quelle dei giorni passati, di non avermi mai fatta sentire un peso, di aver sopportato il peso delle mie preoccupazioni.

Perché, credetemi, in una situazione difficile come la mia bisogna avere la forza di non arrendersi, la capacità disumana di non farsi schiacciare da un dolore. Perché in questo accadimento si sommano ferite che solo io conosco. Vorrei tanto spiegare cosa ho passato in questi anni, ma pur sforzandomi é impossibile spiegare un dolore che toglie le forze. Perché dietro a questo accadimento ci sono: ferite, dolori, traumi, che eventi come quello del 22 luglio portano alla luce e fanno sanguinare.

Non è politica, è umanità, gentilezza, voglia di vivere. Un grazie ancora una volta va al mio avvocato Norina Scorza: due donne che si stimano riescono a costruire come farebbero 20 uomini. Mi ricordo ancora la telefonata che ti feci quella mattina, spaventata… e chi se lo aspettava che poi avremmo avuto questo? Questo affetto reciproco e collettivo, questa intesa umana. Ti voglio bene, più di quanto tu possa immaginare.

Un grazie a Raimondo Zanda, Ortopedia Plantari Gallo per avermi accompagnata in questa giornata e in questo percorso, dandomi un mezzo valido e sicuro (no, credetemi non è scontato!).
Un grazie ad Andrea Risi per avermi fornito il mezzo che mi ha permesso di portare la carrozzina a Catanzaro. Grazie con tutto il cuore al Presidente dei Lions di Belvedere riviera dei Cedri, in rappresentanza di questa mirabile associazione, grazie di esserci.

Grazie infinite ai donatori: senza di loro niente sarebbe stato possibile. Spero di abbracciare ognuno di voi al più presto. Non ho altre parole. Grazie Calabria mia, oggi un pezzo del mio dolore l’ho buttato in fondo al mare.”

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