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Tirreno d’AMare Festival: A Sangineto uno “Spazio Libri” dedicato a Calvino 3

05/09/24 A Sangineto Graziella Felice e Gilda De Caro nello “Spazio Libri” dedicato a Calvino nel Tirreno d’AMare Festival dei sensi 2024

Tanti gli eventi che hanno animato e dato lustro al ricco e impegnativo programma del Tirreno d’AMare Festival dei sensi 2024, giunto alla sua quarta edizione,svoltosi sulla Riviera dei Cedri fra Diamante, Sangineto e Cetraro, in questa bella e calda estate, tutti coronati da successo di pubblico e di critica. Nato da un’idea della pianista concertista Giusy Caruso, cosentina di nascita, residente a Bruxelles e direttore del gruppo di ricerca al Royal Conservatoire Antwerp in Belgio, il festival, come già negli anni precedenti, si è articolato su una dimensione multidisciplinare che ha combinato musica, arte, cultura, tour esperienziali e benessere. Come ha spiegato la Caruso, l’intento è stato quello “di svolgere un’azione concreta nel rispetto, nell’amore e nella cura del patrimonio culturale e del paesaggio naturale dell’alto Tirreno cosentino, in particolare della Riviera dei Cedri per restituire l’affascinante volto artistico ed autentico della Calabria e generare benessere collettivo”.

L’evento che il “Tirreno d’amare” Festival dei sensi 2024” ha dedicato allo SpazioLibri è stato intenso e di un fascino particolare. Si è svolto a Sangineto Lido, il 23 Agosto, all’aperto, nella piazzetta antistante il Castello del Principe, luogo identitario della storia di questo bel borgo marinaro, nel tardo pomeriggio di un’estate ancora calda e bella. Protagonista la cultura, che affascina e coinvolge. Questa, quando è vera e pura non ha bisogno di apparati scenografici, è bastato, infatti, lo scenario naturale, gli alberi, il cielo, il mare in lontananza per creare un’atmosfera magica e suggestiva. E poi sullo sfondo il magnifico Castello. Luogo famoso di storia, è un maniero risalente al XV secolo. Ha una struttura di forma quadrangolare in cui spiccano quattro torri cilindriche poste agli angoli, il portale d’ingresso è un loggiato del ‘700.  Eretto nella seconda metà del XV secolo dai principi Sanseverino di Bisignano, attualmente è in fase di restauro. E in questo scenario naturale i libri, alcuni semplicemente posati su sedie, altri nelle mani delle relatrici hanno fermato il tempo e trasferito il pubblico in una dimensione onirica, senza tempo nè spazio, permettendo, ai presenti, di gustare uno spettacolo unico, mentre il sole si avviava al tramonto.

L’evento è stato curato da Civica Amica APS.  Relatrici due intellettuali colte e raffinate, che onorano la città di Cosenza e la Calabria tutta: Graziella Felice e Gilda De Caro.

Gilda De Caro è la Presidente di “Civica Amica”, l’Associazione culturale nata nel 2017 a sostegno della Biblioteca Civica. Già Dirigente Scolastico, studiosa e profonda conoscitrice del patrimonio librario della Biblioteca cittadina. Sua l’idea di chiamare a raccolta le associazioni culturali, gli ordini professionali, gli intellettuali, ma anche tanti semplici cittadini per ragionare insieme sulle modalità attraverso le quali contribuire alla salvaguardia e, soprattutto, al rilancio della Civica. “La città deve rendersi conto che perde l’anima se perde la Biblioteca”, ha dichiarato la De Caro. Le finalità dell’Associazione culturale sono, comunque molteplici: promozione, divulgazione e potenziamento del patrimonio librario e architettonico della Biblioteca Civica, attività culturali, tra cui convegni, conferenze, dibattiti, corsi di musica per bambini e adulti. Ancora: corsi di aggiornamento per educatori, insegnanti e operatori sociali, istituzione di gruppi di studio e di ricerca, attività editoriali quali la pubblicazione di atti di convegni nonché degli studi e delle ricerche compiute. Lo spirito che ha portato alla nascita di “Civica Amica”, dunque, è quello di fare in modo che la Biblioteca torni ad essere punto di riferimento della vita culturale cittadina.

Grazie all’attenzione di Giusy Caruso per le vicende del libro e delle biblioteche, una felice combinazione ha consentito l’incrocio tra il “Tirreno d’AMare Festival 2024” e “Civica Amica”. L’intento comune era invitare alla riflessione sul valore della lettura come strumento di conoscenza di autori, delle loro opere, senza trascurare il profilo biografico spesso tenuto in ombra per volontà degli autori medesimi.  “HO LETTO PER VOI” è stato il filo conduttore dell’incontro. Italo Calvino l’autore scelto dalle relatrici, narratore fra i più significativi della letteratura del Novecento.

Graziella Felice ha dissertato con abbondanza di argomenti e di particolari sulla vita dello scrittore a partire dal libro “ITALO” di Ernesto Ferrero, Einaudi 2023, privilegiando gli aspetti della vita familiare e privata. Gilda De Caro nel suo intervento appassionato ha illustrato il sentimento d’amore che ha legato Calvino alla moglie Chichita attraverso la lettura delle lettere più belle e significative inviate alla moglie, tratte dal libro “Lettere a Chichita”, a cura di Giovanna Calvini, Mondadori Editore, 2023.

“Il primo appuntamento con Chichita, a Parigi nell’aprile 1962, è uno dei momenti che Calvino identificava come cruciali nella propria parabola esistenziale, insieme alla partecipazione alla Resistenza e all’ingresso nella casa editrice Einaudi. Argentina di nascita, di professione traduttrice presso l’Unesco e l’International Atomic Energy Agency, colta, estrosa e brillante, Esther Judith Singer, detta Chichita, diventerà nel 1964 la moglie di Calvino. Il carteggio ha inizio subito, quando i due sono ancora praticamente estranei l’uno all’altra. Le lettere sono quindi per Calvino il modo di presentarsi, elaborando nei mesi un autoritratto intimo per la sua interlocutrice ideale. Ritrovate dalla figlia Giovanna, quelle missive del 1962-1963 sono state pubblicate per la prima volta assieme a un testo inedito coevo, Sulla natura degli angeli, e a una delle risposte di Chichita. Se ne ricava l’affresco di una quotidianità ricca e sfaccettata: oltre alle immancabili incomprensioni della comunicazione a distanza, l’attesa degli incontri con la donna amata, le complicazioni logistiche degli spostamenti (Sanremo-Torino-Roma-Parigi), le luci e le ombre del lavoro editoriale, l’irresistibile richiamo della vocazione letteraria” (da Lettere a Chichita Italo Calvino, www.oscarmondadori.it).

Il pubblico ha seguito con interesse e partecipazione quello che si può definire un reading teatrale, perché un teatro all’aperto si è venuto a creare, come per magia, che ha evocato un teatro greco. Due panchine delimitavano la “scena”, nella quale “recitavano” le relatrici. La “cavea” ospitava gli spettatori. Un coro di Muse danzavano nell’aria mentre Gilda De Caro leggeva le lettere d’amore di Italo a Chichita, Voli di parole si innalzavano dalle anime delle voci narranti e raggiungevano vette altissime, Con le parole di Calvino, Graziella e Gilda ondeggiavano in un oceano di emozioni in bilico su uno scoglio circondato dall’acqua e dal cielo per volare con forza verso l’assoluto, che l’amore per l’arte e la letteratura permettono di raggiungere e verso l’assoluto hanno traghettato anche gli spettatori, in quel luogo fuori dal tempo, attraverso una sinfonia fatta di parole così belle e intense da dare vita ad un concerto. Un concerto di emozioni, sentimenti, sogni, dolori, amori, illusioni e speranze. E di questo immenso patrimonio, che afferisce alla parte più intima dell’anima di Calvino, alla sfera personale della sua esistenza, le due relatrici hanno regalato a noi spettatori perle di infinita bellezza, in un pomeriggio ancora caldo di fine estate, in un luogo ricco di magia e di stupore, al contempo denso di storia e di vita vissuta.

Noi le abbiamo raccolte e conservate nei nostri cuori, come in uno scrigno prezioso, perché ognuna di quelle perle racchiude sentimenti così veri, da pulsare anche dentro di noi. L’universalità della letteratura! Io aggiungerei anche il suo valore catartico, simile a quello della tragedia greca. Già la tragedia greca, il teatro…E qui finisce lo spettacolo. Ma resta lo stupore e la meraviglia per qualcosa di bello che è avvenuto, in una piccola piazza di un antico borgo della Riviera dei cedri, di fronte ad un Castello antico.

 Anna Maria Ventura

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