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Terme Luigiane: Protesta dei lavoratori, salta la riunione con l’azienda S.A.TE.CA. 0

TERME LUIGIANE (CS) 22/01/19 Salta la riunione indetta ieri a Guardia Piemontese fra le amministrazioni comunali di Guardia e Acquappesa e l’azienda S.A.TE.CA. spa che gestisce le Terme Luigiane. L’oggetto della riunione era relativo alla modalità di restituzione dei beni che sorgono nell’area mineraria da parte dell’azienda ai Comuni. L’incontro è stato impedito dall’intervento di un nutrito gruppo di lavoratori delle Terme Luigiane, che hanno protestato per la chiusura dell’azienda, impedendo che la riunione si svolgesse. La protesta è dovuta alla drammatica chiusura di fine anno dell’azienda termale, che ha comportato il licenziamento di tutto il personale, a causa delle difficoltà nella trasformazione della concessione per l’uso delle acque termali in capo ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese.

Nonostante la vicenda sia ormai oggetto di attenzione da parte degli amministratori pubblici da anni, non si intravede ad oggi alcuna soluzione, salvo qualche ipotesi pasticciata e non ancora chiara. Ciò crea forti tensioni perché il personale dell’impresa (circa 250 persone) e quello dell’indotto (stimato pari ad almeno altrettanto ma probabilmente di più) sono consapevoli  che la chiusura delle Terme determinerà una crisi senza precedenti in un ampio comprensorio, con conseguente mancata erogazione di prestazioni sanitarie, disoccupazione, chiusura di attività commerciali e turistiche e abbandono di tante strutture nate in questi anni grazie al successo delle Terme. La mancata soluzione sulla questione, che continua a protrarsi dopo due proroghe finalizzate a consentire ai due comuni di predisporre la documentazione necessaria alla trasformazione della concessione, è legata anche alle inspiegabili difficoltà dei due Comuni a preparare la documentazione necessaria ad ottenere la trasformazione.

I lavoratori delle Terme esprimono grande fiducia nell’on.le Giuseppe Aieta, delegato dal presidente Oliverio a risolvere la difficile problematica, certi che si tratti della persona giusta per affrontare la questione, per la capacità dimostrata in passato di affrontare situazioni complesse e per la profonda conoscenza del territorio e dei soggetti coinvolti. Tuttavia, anche oggi il personale si è dichiarato contrario ad altre eventuali proroghe e a soluzioni tampone che metterebbero al collasso un’impresa non più in grado di programmare la propria attività neanche per il futuro prossimo.

Ieri pomeriggio era prevista l’ennesima riunione con i Comuni presso la Regione. Ci si augura che si possa superare l’attuale situazione di grave stallo ma non si intravede all’orizzonte alcuna valida ipotesi di accordo e intenzione di superare gli attriti. La stagione 2019 è ormai andata in fumo, con gravissimi danni materiali e immateriali per tutto il territorio,  e si spera che la chiusura non diventi definitiva.

 

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