ACQUAPPESA (CS) 15/01/19 Il 14 gennaio è stato l’ennesimo momento difficile per le Terme Luigiane, dopo la drammatica chiusura di fine anno, che ha comportato il licenziamento di tutto il personale. Tutto ciò è avvenuto a causa della mancata determinazione della Regione Calabria inmerito alla trasformazione della concessione per l’uso delle acque termali in capo ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese.
Ieri alle Terme si è svolta un’assemblea del lavoratori. La discussione è avvenuta alla presenza di Gerardo Calabria, che in rappresentanza della CISL ha seguito tutta la vicenda con la massima attenzione e con grande impegno sin dall’inizio. L’incontro si è incentrato sul problema imminente della crisi occupazionale, che interessa oltre alle Terme anche moltissimi operatori dell’indotto in tutto il litoraneo cosentino tirrenico con circa 500 posti di lavoro a rischio. Il personale della S.A.TE.CA. spa, l’azienda che gestisce le terme, ha mostrato di essere fortemente in allarme per l’immobilismo regionale, che continua a protrarsi dopo due proroghe finalizzate a consentire ai due comuni di predisporre la documentazione necessaria alla trasformazione della concessione. Durante l’assemblea, all’unanimità, i presenti si sono dichiarati contrari ad altre eventuali proroghe e a soluzioni tampone che metterebbero al collasso un’impresa non più in grado di programmare la propria attività neanche per il futuro prossimo. Eventuali soluzioni temporanee, che sembra si siano ventilate in una successiva riunione tenutasi nel pomeriggio presso la Regione, determinerebbero infatti problemi gestionali, finanziari, difficoltà contrattuali, ecc. oltre a non garantire prospettive per il futuro neanche ai dipendenti.
La riunione che si è tenuta nel pomeriggio si è svolta alla presenza di Giuseppe Aieta, delegato dal presidente Oliverio per la questione Terme Luigiane, di rappresentanti delle due amministrazioni di Acquappesa e Guardia Piemontese, della CISL e del personale delle Terme, mentre la S.A.TE.CA. spa, del cui futuro si discuteva, non è stata invitata. Secondo quanto si apprende da alcuni lavoratori l’incontro non ha portato ad alcun risultato concreto, anzi ha creato un grande allarme fra i partecipanti, tanto che domani si terrà un’altra assemblea del personale S.A.TE.CA. spa. La situazione è in grave stallo. Non si vede all’orizzonte alcuna possibile soluzione, anche a causa della diversità di vedute emersa fra amministrazioni comunali e Regione. La Regione, che da anni rassicura il personale e tutti gli operatori turistici della zona, non sembra volere affrontare con decisione la questione e la stagione 2019 è ormai andata in fumo: come si sa nel settore turistico si lavora da un anno per l’altro e le incertezze creano danni irreparabili. Adesso si aspetta,scarsamente fiduciosi,il seguito di una vicenda ormai gravissima. Intanto il personale ha proclamato lo stato di agitazione permanente.